ARGAM 2009 CoBrA
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“La guerra era finita da poco, eravamo di nuovo liberi e sentivamo l’esigenza di trovare nuove idee nell’arte. Non era facile. Per cercare qualcosa che non avesse legami col passato bisognava tornare bambini”
La Galleria Edieuropa festeggia il sessantesimo anniversario della prima mostra del Gruppo Cobra con un’importante antologica dedicata al movimento che ebbe una vita breve, dal 1948 al 1951, ma esercitò un’influenza profondamente attiva e persistente sull’arte della seconda metà del XX secolo. Saranno presentate circa 30 opere di Alechinsky Appel, Brands, Corneille, Doucet, Jorn, Lucebert, Siegfried Reich an der Stolpe.
Nell’ambito della Primaverile ARGAM 2009, il cui tema quest’anno è “Arte e Musica”, saranno organizzate delle serate di musica jazz.
Per l’inaugurazione, il 20 maggio alle ore 18, si terrà un concerto di Carlo Loffredo. Alla testa della sua band, Loffredo suonerà un repertorio che spazierà dagli albori del jazz agli spirituals, dal blues fino agli anni d’oro del jazz di Chicago, un periodo durante il quale gli artisti del gruppo Cobra si riunivano ad ascoltare musiche che li avrebbero ispirati profondamente.
Scriveva Karel Appel, artista che realizzò una serie di ritratti di jazzisti, tra i quali, Count Basie e Miles Davis: ” Erano fantastici, spontanei, sperimentali e liberi perfino nelle loro vite private. Il loro stile di vita era simile a quello di noi Cobra “.
Il Cobra nacque nel novembre del 1948, quando un gruppo di artisti provenienti da parti diverse dell’Europa del Nord si riuni’ all’Hotel Notre-Dame di Parigi per dar vita al movimento. Il nome Cobra è l’acronimo ideato dal poeta Dotremont con le iniziali delle città dalle quali provenivano i membri del gruppo: COpenaghen, BRuxelles ed Amsterdam. La sua nascita avviò un vivace scambio internazionale di idee, teorie, opere ed esperienze personali, ancora di grande attualità.
Nel 1998, in occasione della sua personale a Villa Medici, a Roma, Karel Appel ricordava cosi il periodo in cui il Cobra prese forma: “La guerra era finita da poco, eravamo di nuovo liberi e sentivamo l’esigenza di trovare nuove idee nell’arte. Non era facile. Per cercare qualcosa che non avesse legami col passato bisognava tornare bambini”.
Fu proprio questo lo spirito che animò il Cobra. Benché di formazione culturale e provenienza geografica differente, tutti gli artisti del movimento aspiravano a un’arte naturale e spontanea, rifiutando le convenzioni rigide a favore della libertà della propria creatività.