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Enrico Prampolini - Galleria Edieuropa

Enrico Prampolini

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Enrico Prampolini

“Il rapporto tra uomo, arte e ambiente è al centro della poetica dell’artista. Il dinamismo e la compenetrazione dei piani nelle sue opere sintetizzano le possibilità dell’esserci nel mondo. Un esserci che si fa materia ed eventualità allo stesso tempo”
Enrico Prampolini è stato un pittore, scenografo e scrittore d’arte italiano. Aderì al futurismo nel 1912 e ne fu uno dei massimi rappresentanti contribuendo alla definizione teorica del movimento artistico. Fin dai tempi dell’adesione alla corrente futurista la sua ricerca è stata caratterizzata dall’utilizzando del collage polimaterico come principale mezzo espressivo. Oltre al futurismo, Prampolini assimilò nel suo fare arte anche le poetiche del cubismo e dell’astrattismo, come è sintetizzato nell’opera “Danza meccanica” del 1924.

La ricerca dell’artista con il passare degli anni si è fatta sempre più astratta, verso rappresentazioni fantastiche con un grande forza luminosa che sintetizzano il potere dello spirito umano sulle forze naturali.
Inoltre, Prampolini fu in contatto con i maggiori movimenti d’avanguardia del primo Novecento e svolse un importante attività come organizzatore di eventi e come contributo teorico nel campo della scenografia teatrale.
Da giovane si formò all’Accademia di Belle Arti di Roma e dopo aver aderito al movimento futurista, nel 1916 diresse la rivista “Avanscoperta” mentre nel 1917 fondò la rivista “Noi”.
Tra le due guerre ebbe modo di viaggiare tra Ginevra, Praga e Berlino, entrando in stretto contatto con gli ambienti dell’avanguardia europea e aderendo alla Novembergruppe nel 1922.
Stabilitosi a Parigi dal 1925 al 1937, partecipò ai gruppi Cercle et carré e Abstraction-Création e fondò il Gruppo 40. Nella capitale francese entrò in contatto con il surrealismo che caratterizzò la sua fase artistica definita “idealismo cosmico”.
Tra gli anni Trenta e Quaranta le sue pitture si incentrarono su visioni cosmiche e oniriche svelando il profondo interesse dell’artista per il dinamismo e l’organicismo.
Nel 1931 espose con gli Aeropittori futuristi alla Quadriennale e nel 1932 alla mostra “Enrico Prampolini et les aéropeintres futuristes italienes” alla Galérie de la Renaissance di Parigi e alla Biennale di Venezia. Partecipò alla V Triennale di Milano dove ritornò nel 1936, 1940 e 1954. Nel 1934 espose con gli Aeropittori in un’altra mostra itinerante ad Amburgo, Berlino, Venezia e Parigi.
A Roma nel 1936 allestì la 1° e la 3° Mostra nazionale di plastica murale, con plastici e pannelli decorativi.
Nel 1935 e nel 1939 Prampolini espose alla Quadriennale di Roma
Nel 1939 decorò alcune sale delle esposizioni universali di San Francisco e New York.
Nel 1945 Fondò l’Art Club, proseguendo il suo impegno della promozione e diffusione dell’arte astratta. Anche la sua ricerca pittorica rimase fedele al principio astratto e alla ricerca delle possibilità offerte dal polimaterismo.
Nel 1951 espose alla mostra “Arte astratta e concreta in Italia” alla Galleria Nazionale d’arte moderna di Roma; nel 1954 alcune sue opere vennero espose alla Biennale di Venezia.
L’ultima partecipazione di Prampolini è stata alla Biennale di Venezia del 1956.